“Apprendiamo con favore, e rinnovato entusiasmo, la notizia della pubblicazione del decreto di vincolo della stazione ferroviaria di Sciacca e della relativa area, promosso dalla Soprintendenza ai Beni culturali di Agrigento”. A parlare sono i rispettivi direttivi delle associazioni TrenoDoc e Ferrovie Kaos che operano in Sicilia per la salvaguardia del patrimonio ferroviario e la sua promozione intesa come opportunità di crescita economica e turistica. “Da sempre – si legge nella nota – dialoghiamo con le amministrazioni comunali per sensibilizzare sindaci e tecnici in ordine al recupero o, comunque, alla conservazione delle antiche stazioni, caselli, e degli stessi tracciati che ricadono nei territori di pertinenza. Si tratta di meravigliosi esempi di archeologia industriale, vestigia di una Sicilia che non c’è più ma che conserva, quasi intatto, il suo fascino. Le nostre attenzioni – prosegue la nota – sono principalmente rivolte alla antica linea a scartamento ridotto Castelvetrano – Porto Empedocle, ferrovia panoramica di 123 km che attraversa territori incontaminati, chiusa all’esercizio dal 1986. Tracciato che – sottolineano – potrebbe ancora essere recuperato all’esercizio, perlomeno in alcuni tratti”.
Ferrovie Kaos opera nella stazione di Porto Empedocle C.le, alla cui gestione collabora, organizzando treni turistici nella “ferrovia della valle dei templi”, ultimo moncone ancora funzionante della “Agrigento – Castelvetrano”, mentre TrenoDOC, che da anni restaura i rotabili storici presenti in Sicilia,è impegnata, insieme al comune di Castelvetrano e ad alcune società del gruppo Ferrovie Dello Stato Italiane, sia ad un’attività volta al recupero della vasta area ferroviaria della città e dei mezzi ivi presenti, sia alla riattivazione di alcuni chilometri di ferrovia turistica, in direzione Selinunte e fiume Belice. Entrambe aderiscono alla Federazione Italiana della Ferrovie Turistiche e Museali e sottoscriveranno quanto prima apposita convenzione con la Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane.
“Il vincolo sulla stazione di Sciacca – scrivono ancora i rappresentanti delle associazioni – va letto e interpretato come un estremo tentativo da parte della Regione di salvaguardare un’area che custodisce la memoria storica della città, e che potenzialmente potrebbe ancora rappresentare una importante fonte di reddito per i Saccensi, qualora si procedesse ad una sua riprogettazione in chiave turistica. Analoghe esperienze, altrove, hanno originato risultati positivi. Pertanto non possiamo che apprezzare l’atteggiamento positivo del sindaco di Sciacca, Fabrizio Di Paola, con il quale abbiamo già avuto modo di confrontarci in passato, auspicando che si possano porre in essere tutte quelle azioni necessarie per la valorizzazione dell’area ferroviaria e, finalmente, programmare un suo recupero graduale. In tal senso TrenoDoc e Ferrovie Kaos garantiranno pieno sostegno nel territorio”, conclude la nota delle due associazioni.
I consigli direttivi di TrenoDoc e Ferrovie Kaos
È’ un peccato far perdere un patrimonio come stazioni e caselli FS. Ho lavorato nella tratta c.vetrano-Agrigento Bassa dal 1958 al 1976. A Sciacca sono stato in facente funzione di capo impianto dal 1973 fino al mio trasferimento, quasi ininterrotamente. Quando,tutt’ora, passo dalla stazione e vedo come l’hanno ridotta, ricordo quanto impegno ci era costato tenerla pulita ed in ordine. Peccato. Mi compiaccio con coloro che mantengono vivo il loro interesse. Ad maiora.